24 Febbraio 2015 di staff

Ormai la patente C non basta più e serve anche la CQC che però, assieme alla nuova C1, permette di salire in cabina già a 18 anni. Ecco una panoramica aggiornata di patenti e patentini.

Aspiranti camionisti, italiani o stranieri, non è facile districarsi nel ginepraio di leggi e leggine che regolano la professione, anche perché tante sono novità recenti, come l’obbligatorietà della CQR o l’introduzione della patente C1, un modo per mettere mano su un camion già a 18 anni. Ecco tutto quello che c’è da sape- re o da spiegare a figli e nipoti, aggiornato al giorno d’oggi.

TRASPORTO MERCI – ART. 115 E 116 C.D.S.
La tanto agognata patente C, quella che serve per guidare i camion, nella maggior parte dei casi non è più sufficiente per fare il camionista:
basta infatti per il trasporto cose in conto proprio, ma non per il trasporto professionale, che richiede la cosiddetta CQC, una carta di qualificazione del conducente che può essere presa anche a 18 anni e che permette di superare le limitazioni di tonnellaggio altrimenti imposte dalla patente C1 (introdotta il 19 gennaio 2013),
l’unica che si può conseguire alla maggiore età, altrimenti tocca aspettare i 21 anni.
Sia la C sia C1 richiedono di possedere già la patente B, eppure tocca rifare sia l’esame teorico sia quello pratico, perché ovviamente le competenze richieste sono molto diverse. Tutte le patenti per il trasporto merci hanno validità della durata di 5 anni fino al compimento dei 65 anni.
Dopo i 65 anni, chi ha la patente C1, C1E e C deve rinnovarla ogni due anni presso la commissione medica locale; dopo quest’età chi ha invece la patente CE può guidare autotreni e autoarticolati solo fino a 20 tonnellate di massa complessiva a pieno carico ed è costretto a rinnovarla ogni anno, fin a 68 anni, dopodiché viene automaticamente declassata a patente C.

COMPETENZE SPECIFICHE.
Lo sappiamo tutti: guidare un camion non è come guidare un’auto, ed ecco perché ci sono esami specifici ed è stata resa obbligatoria la CQC di cui parleremo più avanti.
A stabilire i parametri degli esami è sì il nostro Ministero dei Tra- sporti, che lo fa però in base alle direttive europee (2006/126/CE).
Già l’esame teorico è tosto, perché sono richieste conoscenze amplissime non solo sulle norme della circolazione stradale e sulla sicurezza, con particolare attenzione agli utenti deboli della strada, ma anche su tutto ciò che riguarda formalità amministrative e documenti necessari per la circolazione dei veicoli, disposizioni specifiche per le categorie del trasporto merci e persone, sia a livello nazionale sia a livello internazionale, lettura delle carte stradali e pianificazione del percorso, e così via.

Immancabile la richiesta di conoscenza di questioni tecniche, dalle nozioni sul funzionamento dei motori a combustione interna, sui liquidi, sul sistema di alimentazione, sull’impianto elettrico, sulla trasmissione, alle informazioni sui dispositivi di limitazione della velocità, sul posizionamento e l’ancoraggio del carico, sulle attrezzature di movimentazione del carico stesso, oltre alla capacità di riconoscere guasti a sterzo, sospensioni, freni, pneumatici, luci e indicatori di direzione, e così via.
Ci si aspetta anche ovviamente che un camionista sappia come proteggere il motore dal gelo, come montare correttamente gli pneumatici, come fare la manutenzione ordinaria di freno e acceleratore, e altro ancora.

CQC MERCI.
È la Carta di Qualificazione del Conducente che è richiesta ai conducenti professionali per il trasporto di cose ed è diventata obbligatoria dal 10 settembre 2009.
Il conseguimento della CQC è legato a un corso di formazione iniziale e al superamento di un esame, ma non basta visto che si va in direzione di una sempre maggiore professionalizzazione della categoria: ogni 5 anni è infatti obbligatorio anche un corso di aggiornamento, di cosiddetta formazione periodica, voluto dalla direttiva europea n.59 del 2003.Il corso iniziale, quello per conseguire la CQC, può essere ordinario o accelerato, a seconda del tempo che avete a disposizione. Attenzione, però, perché dedicare meno tempo alla formazione iniziale sottopone ad alcune limitazioni alla guida per un certo periodo di tempo.

Spieghiamoci meglio: la formazione ordinaria consiste in 280 ore di lezioni più 20 ore di esercitazioni alla guida, mentre la formazione accelerata richiede la metà del tempo.
Chi ha già alcune qualifiche può godere del privilegio di alcune diminuzioni di orario:
se si ha già una delle due CQC bastano 70 ore di teoria e 5 ore di guida individuale per
l’estensione anche all’altra; chi è già in possesso dell’attestato di idoneità professionale deve seguire solo 190 ore di teoria, più le lezioni pratiche.
Vedrete più avanti in che modo le lezioni sono divise. A tenere i corsi sono perlopiù le autoscuole ma ci sono anche enti accreditati, per esempio in seno a associazioni di categoria o consorzi, e le lezioni sono in parte collettive per tutti gli autisti professionali e in parte specifici, dedicati o al trasporto cose o al trasporto persone. Tre i docenti: un insegnante di scuola guida, un esperto dell’autotrasporto e uno
specialista medica.
Abbiamo specifichiamo che il corso ha parti differenti perché per esempio chi ha già la CQC persone e vuole conseguire anche quella merci può saltare la parte generale e seguire solo le lezioni specifiche sul trasporto cose;
allo stesso modo chi ha già l’attestato di autotrasportatore non ha bisogno di seguire il corso specifico Il corso in sé, per quanto obbligatorio, fornisce solo un attestato di frequenza, dopodiché bisogna presentare domanda di ammissione all’esame, tra l’altro entro un anno dalla fine del corso.
L’esame finale consiste in una prova scritta a quiz sia sulla parte generale sia sulla parte specifica, per superare la quale è bene studiare il Manuale CQC, in vendita nelle auto- scuole.
L’esame si svolge in maniera informatizzata presso l’Ufficio della Motorizzazione civile:
il tempo a disposizione per ogni singola prova (comune o specialistica) è di 120 minuti e sono consentiti al massimo 6 errori su 60 domande. Parlavamo di “comune” e “specialistica” perché queste solo le due prove:
la prima è comune a entrambe le CQC, cose e persone, mentre la seconda è appunto dedicata alla tipologia di trasporto.
Le due prove avvengono in giorni diversi: infatti solo dopo il superamento della prima, quella comune o generica, si può chiedere di essere ammessi alla prova specialistica.
La CQC viene rilasciata solo dopo il superamento di entrambe: in caso di fallimento alla prova specialistica, è necessario aspettare almeno 30 giorni prima di potersi ripresentare, con una nuova domanda d’esame ma senza la necessità di ripetere anche l’esame sulla parte comune.

Lascia un commento

qui