14 Luglio 2015 di staff

Vince chi è veloce e consuma meno: l’edizione 2014 dell’Optifuel Challenge ha debuttato a Catania, nella concessionaria Renault MAVI.
Ne abbiamo approfittato per saggiare le vostre reazioni sia al concetto di guida razionale sia all’avveniristica gamma T.

A partire dal piazzale della Mavi di Catania si è svolto, a fine marzo, il primo round dell’Optifuel Challenge 2014, una sfida a forza di “trucchi” di guida razionale che, dopo le selezioni locali nella bellezza di 19 nazioni, approderà a novembre, a Lione, alla finale europea con i 34 migliori driver.
In realtà si tratta di una finale europea tanto per dire, visto che a partecipare sono anche camionisti dal Marocco e dalla Tunisia, dove il marchio Renault è particolarmente forte, e soprattutto dalla Russia.
In Italia le selezioni si sono svolte in quattro tappe, a Catania appunto, a Roma, a Verona e a Milano, sempre con la serie T, l’ammiraglia della Renault Trucks: il migliore di ogni tappa italiana si sfiderà con gli altri tre, e i primi due classificati accederanno alla finale in Francia.
Chi conosce un po’ l’Optifuel Challenge sa che si gareggia a consumare meno: con la stessa tipologia di veicolo, un autoarticolato della gamma T, e sullo stesso percorso prestabilito di circa 60 chilometri, spetta agli autisti riuscire a essere svelti bruciando però meno carburante possibile.
All’Optifuel Infomax, il software di analisi e monitoraggio dei consumi di carburante, e all’Optifleet, il sistema di gestione flotte, spetta il compito analizzare i risultati ottenuti dagli autisti che le maggiori aziende di trasporto hanno mandato al Challenge in loro rappresentanza.

optifuel_challenge_annonce_2014_1

COS’È LA GUIDA RAZIONALE.
Partiamo dal presupposto che il carburante rappresenta, dopo gli stipendi degli autisti, la voce di costo più invasiva per un’azienda di trasporti, e partiamo anche dal presupposto che lamentarsi del costo del gasolio e delle accise è inevitabile ma non risolve la questione.
Aggiungiamo anche il fatto che – e ne abbiamo parlato tante volte su queste pagine – le prospetti- ve non sono affatto ottimistiche: non si tratta solo di sfiducia nelle manovre politiche che tendono spesso e volentieri a criminalizzare e tartassare il trasporto su gomma, ma si tratta di considerazioni planetarie che hanno a che fare con risorse petrolifere inconfutabilmente in esaurimento e a leggi di mercato che viaggeranno di conseguenza al rialzo.
In attesa che maturi l’interesse a lavorare su carburanti e sistemi di alimentazione
alternativi, mettiamoci il cuore in pace e cambiamo modo di guidare.
Nessuno vi vuole insegnare il mestiere: quello che vi si vuole insegnare è come sfruttare al meglio gli strumenti, anche e soprattutto tecnologici, che oggi sono a disposizione per aiutare a contenere i consumi.
Dopo la predica, perdonateci anche un esempio: avete mai guidato un’auto elettrica?
Beh, la prima volta che ci salite e, senza pensarci, la guidate come un’auto normale, scoprite che nel giro di breve tempo avete fatto fuori buona parte della carica delle batterie.
Siete abituati a usare il freno motore, per esempio, e ad arrivare al semaforo in rilascio, intervenendo sul pedale solo alla fine, vero?
Ebbene, con un’auto elettrica bisogna fare lo sforzo di pensare e cambiare abitudini, perché su un’auto elettrica c’è il recupero dell’energia in frenata e intervenire sul pedale vuol dire allungare l’autonomia.
Con i camion di nuova generazione il discorso è lo stesso: bisogna cambiare abitudini e imparare a sfruttare la tecnologia per ridurre i consumi, e siate certi che in questo l’autista può davvero fare la differenza, a tutto vantaggio della redditività e della salute della sua azienda, e quindi del proprio stipendio.
Il corso di guida razionale che tiene la Renault e a cui abbiamo avuto l’occasione di partecipare, seppure in forma ridotta, insegna proprio questo, per esempio che mantenersi nella zona verde del contagiri permette un’accelerazione più rapida perché ci troviamo nei regimi più efficaci, che oggi i motori sono tali che possiamo permetterci di spegnere il camion e non lasciarlo al minimo a consumare, che tagliare le punte di velocità non incide sui tempi ma sui consumi sì, che i Cruise Control di ultima generazione fanno consumare di meno e non di più, che uno strumento come l’Opti- roll, sfruttando la spinta del carico, può arrivare a far percorrere in autostrada anche 25 km senza un filo di gas, che anche chi non caccia fuori di tasca propria i soldi del gasolio deve essere motivato a farci attenzione. In media, tra dispositivi elettronici e accortezze, si possono indurre i consumi dell’8%, con punte addirittura del 18%, senza peraltro perdere in velocità e tempi.
Strumenti come l’Infomax e l’Optifleet non sono nemici: l’Infomax permette di monitorare i consumi per dare dritte sullo stile di guida e l’Optiflleet, tramite la geolocalizzazione satellitare, tiene d’occhio la flot a suggerendo, per esempio, là dove si possono evitare i chilometri parassiti.

HI-TECH.
Diciamo che l’Optifuel Challenge è una bella occasione per intrigare con la tecnologia di nuova generazione, che con l’Euro6 ha raggiunto il suo apice. Non a caso tutta la flotta presente alla manifestazione sfoggiava un ventaglio di strumenti di monitoraggio e analisi dei consumi (i suddetti Optifleet e Optifuel Infomax) e a tutti i partecipanti è stata data la possibilità, ovviamente in versione molto ridotta, di partecipare a una mezz’oretta di corso di formazione di guida razionale, che di norma invece dura quattro ore.
Quanto basta per ragionare su come cambiare stile…

Lascia un commento

qui