14 Marzo 2017 di Redazione Social

La Germania si è sempre dimostrata un Paese all’avanguardia negli ultimi anni, e lo dimostrano anche i suoi guadagni, oltre 250 miliardi di euro negli ultimi vent’anni con un fatturato annuale raddoppiato. E’ stata la prima nazione europea ad introdurre l’obbligo di salario minimo per autisti stranieri, in modo da salvaguardarne il lavoro.

A tutto ciò si aggiunge un importante provvedimento che metterebbe la parola “fine” al dumping sociale e al cabotaggio stradale: “A causa della crescente concorrenza da parte delle imprese di autotrasporto dell’Est, gli standard sociali nel trasporto stradale sono sotto pressione e stanno ponendo in crisi le imprese socialmente responsabili” hanno detto i deputati tedeschi.

LEGGI LA RISPOSTA DELL’UNIONE EUROPEA ALLA QUESTIONE DEL RIPOSO IN CABINA!

Uno dei punti cruciali di questa situazione ormai insostenibile va ricercata nel fatto che gli autisti, spesso, possono tornare a casa soltanto dopo settimane o mesi trascorsi in viaggio, riposando costantemente alla guida, vicino al camion, nelle aree di parcheggio o in luoghi improvvisato, così ogni standard sociale viene negato e il riposo in cabina, obbligato, è ormai disumano. Perciò la Germania rivedrà non solo le norme di salario minimo, ma anche le condizioni del riposo settimanale!

La legge non è ancora stata approvata, ma il Governo ci sta andando vicino ed è determinato ad intervenire per chiarire in sede comunitaria il divieto di riposo settimanale in cabina. Se vi piacerebbe trasferirvi in Germania e fare i camionisti lì, cliccate qui, per scoprire tutto quel che c’è da sapere.

 

 

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